CADORO
Come vivere serenamente il momento del pasto

Come vivere serenamente il momento del pasto

10 NOVEMBRE 2021

Quante volte diamo realmente importanza all’atto del nutrirsi? Nella nostra società, dove tutto va veloce e il fermarsi è una perdita di tempo, abbiamo dimenticato che la nostra giornata dovrebbe essere scandita da momenti importanti che necessitano di una certa ritualità.

L’atto del nutrirsi dovrebbe essere considerato un vero e proprio momento sacro nella nostra giornata, e per molti anni la società lo ha ritenuto tale, era in uso infatti in tutte le famiglie dire una preghiera di ringraziamento prima di iniziare il pranzo e la cena.

Adesso non è così e questo, oltre a intaccare l’importanza anche spirituale del cibo, comporta una serie di problemi per la nostra salute.

L’errore più comune a tavola è quello di mangiare di fretta e con un certo nervosismo, molte volte senza rendersene conto. Tutto ciò causa disturbi, soprattutto al tratto gastrointestinale, come gonfiore dopo il pasto, senso di pesantezza, acidità di stomaco e anche, nel lungo periodo, aumento di peso.

Come dice una celebre frase: “la digestione inizia in bocca”, ma se noi non utilizziamo i denti, la saliva e l’apparato mandibolare nelle corrette modalità, la digestione stessa ne risentirà.

La masticazione permette di sminuzzare il cibo in piccoli pezzettini così da permettere allo stomaco di lavorare in maniera agevolata, la saliva contenente i primi enzimi digestivi che hanno il compito di iniziare la digestione di alcuni macronutrienti, la lingua aiuta meccanicamente il lavoro sia della saliva che dei denti.

Un altro problema che sorge se si mangia in maniera troppo frettolosa è la difficoltà di percepire il senso di sazietà, che tende a presentarsi dopo 20 minuti dall’inizio del pasto. Se si mangia velocemente, in 20 minuti la quantità di cibo ingerita può essere molta, se invece si ha l’abitudine di mangiare lentamente, il senso di sazietà arriverà anche con una quantità minore di cibo.

Oltre a queste riflessioni importanti, alle quali vi consiglio di far riferimento, rimane il concetto che la fretta è sempre e comunque una cattiva consigliera, anche in termini di cibo.

Noi siamo stati dotati dalla natura di 5 sensi, che ci permettono la percezione della realtà che ci circonda. Siamo portati, giustamente, a collegare al cibo il senso del gusto, ma avete mai pensato di poter “mangiare” anche con gli altri sensi?

Prendiamo come esempio la vista: che effetto vi fa mangiare avendo davanti una tavola ben preparata, ordinata e completa rispetto al mangiare in piedi senza un punto di riferimento? L’ambiente che vi circonda condiziona il gusto del vostro piatto? Quello che vedete contribuisce a saziarvi?

E che dire del tatto? Mangiare con le mani non è una usanza della nostra società, ma può permetterci di percepire nuove caratteristiche del cibo che ci si presenta davanti.

Anche l’olfatto partecipa al senso di sazietà, infatti ci sono dei piatti il cui odore ci sazia anche senza averli assaggiati, o ci ricorda moneti felici della nostra vita (come la pasta al sugo della nonna), nutrendo la nostra anima.

Questi concetti stanno alla base della mindful eating, che studia concretamente il concetto di consapevolezza a tavola lavorando sulla capacità di piena attenzione a ciò che mangiamo, di modo da dare al cibo il giusto peso, soprattutto in termini di atteggiamento.

Riuscire a riscoprire il vero senso del cibo, gli strumenti che la natura ci ha dato per mangiare con consapevolezza e la sacralità che accompagna ogni pietanza, ci permette di vivere con serenità e salute tutti i momenti di convivialità, alla riscoperta che non è solo il cibo che ci nutre.

 

La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin


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