I colori degli agrumi: giallo/arancio
11 GENNAIO 2021

Gli agrumi accompagnano le nostre tavole da tempi lontani. La loro origine, infatti, sembra datata a 20-30 milioni di anni fa, così come la provenienza sembra essere da un antenato comune, in una regione non specifica del Sud-Est asiatico. Da li, sembra che questo antenato comune abbia dato vita, nel corso del tempo, alle tre taxa di derivazione principali: i cedri (C.medica L), i pummeli ( C. grandis L), i mandarini ( C. reticulata Bianco). Da queste 3 importanti categorie di agrumi, sembrano derivare tutte le piante, di questo genere, che noi ad oggi conosciamo.  

Anche se ogni frutto tende ad avere specifiche caratteristiche in gusto e sapore, le qualità nutrizionali presenti sembrano essere molto simili ed è indubbia l’importante presenza di Vitamina C che li rende, per antonomasia, i frutti toccasana per il sistema immunitario.  

Esistono talmente tante varietà di agrumi che serviranno 2 articoli per cercare di descriverli tutti. Per raggrupparli, ho scelto una differenziazione per il loro colore: agrumi giallo/arancione e agrumi verdi.

I primi agrumi che andremo ad analizzare sono quelli di color giallo/arancione e sarete sopresi da quante tipologie esistano rispetto a quelle che conosciamo:

  • Partiamo dalle nostre amate Arance, solo di questo frutto esistono ben 7 tipologie: Tarocco, Sanguinello, Valencia, Moro, Ovale, Washington Navel, Newhall. Le caratteristiche che le contraddistinguono sono la succosità, la dolcezza e il periodo dell’anno in cui vengono raccolte. Le più succose (come le Sanguinello e le Valencia) si prestano ad essere spremute, le più amare (come le Tarocco) sono più indicate in insalata, mentre le più dolci (ad esempio le Washington Navel) perfette come spuntino.
  • I Mandarini sono più piccoli delle arance, hanno caratteristiche nutrizionali tipiche degli agrumi con in più spiccate proprietà antitumorali, tanto da essere spesso motivo di studi a riguardo. La clementina è molto simile al mandarino, anche se rappresenta una varierà diversa di agrume.
  • Il Mandarino Cinese (Kumquat), seppur della famiglia dei mandarini, può essere messo in evidenza come agrume di color arancione, famoso per le sue piccole dimensioni e per essere consumato intero, buccia compresa.
  • Il Calamondino è un agrume ibrido, nato dall’incrocio tra il mandarino e il Kumquat. Anche se il frutto è commestibile, solitamente la pianta viene utilizzata a scopi ornamentali.
  • Il pompelmo potrebbe essere considerato più che un frutto un antidoto: il suo potere antiossidante è tale da sconsigliarne l’uso soprattutto se si assumono farmaci come alcune statine, ansiolitici e beta-bloccanti.
  • Il Chinotto è talmente famoso e particolare da avere una bevanda a lui dedicata. Con questo particolare agrume, infatti, vengono prodotte soprattutto bevande, marmellate e sciroppi, proprio perchè il suo sapore è amaro e acido.
  • Avete mai avuto occasione di vedere una Mano di Buddha? È sicuramente il frutto, non solo l’agrume, più strano che ci sia e la sua caratteristica forma lo rende unico e inconfondibile. È un particolare tipo di cedro, è composto di sola buccia e quindi perfetto sia crudo (ad esempio in insalata) che per la produzione di prodotti specifici come i canditi.
  • Insieme alle arance, il Limone rappresenta l’italianità degli agrumi. Con il limone si può veramente fare proprio tutto, e non solo in cucina. Dall’igiene alla cosmesi, dal dolce al salato, del limone non si butta via proprio niente.
  • L’utilizzo del Cedro in cucina caratterizza di più le regioni del sud Italia piuttosto che quelle del nord, anche perché è una pianta molto presente nei climi mediterranei. Tuttavia, la sua particolare buccia è particolarmente gustosa in insalata e dona al piatto la giusta acidità.

 

La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin


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